Ovvero, il nostro tentativo più ambizioso: fare i pronostici di un mondiale che conta anche 50-60 iscritti per gara!
Neofiti o non, ci siam permessi di venire in vostro soccorso e di presentarvi a mano a mano coloro che, per un motivo, o per un altro, sono da considerarsi i favoriti nelle diverse discipline a Kazan 2015: in caso di flop, la direzione declina ogni responsabilità: è il karma, prendetevela con lui, insomma…
Bando alle ciance, ecco i nostri pronostici, nella speranza di chiarirvi un po’ la situazione, evitandovi di pensare ogni 30 secondi “chicazzoèquesto/a” – e lo penserete spesso, credeteci! E anche stavolta vi daremo, a Mondiali finiti, una misura della nostra preveggenza!
1 METRO UOMINI
FAVORITI: He Chao (Cina), Xie Siyi (Cina).
Novità per i cinesi, piuttosto inclini storicamente a sperimentare nuovi tuffatori dal metro, anche se quest’anno hanno rivoluzionato la squadra in quasi tutte le discipline. I favoriti restano loro: He Chao, fratellino di He Chong, ha dominato le prove di selezione; non è invece l’altezza più congeniale per Xie Siyi, che si sente più adatto ai 3 metri, e forse è lui quello che rischia di più.
OUTSIDER: Illya Kvasha (Ucraina), Evgeny Novoselov (Russia), Matthieu Rosset (Francia), Jahir Ocampo (Messico), Oleg Kolodiy (Ucraina), Rommel Pacheco (Messico), più o meno in quest’ordine.
Kvasha e Novoselov guidano la pattuglia di aspiranti al bronzo (o all’argento?): il primo punta tutto sul suo talento e sulla necessità di esprimerlo nei suoi ultimi 12 mesi di gare, il secondo sul fattore campo e sulla sua sensibilità dall’altezza più bassa. Il campione europeo Rosset, i messicani e l’ucraino Kolodiy proveranno a piazzare una zampata decisiva una volta in finale.
Non in lizza per una medaglia, ma proveranno a piazzarsi almeno in finale: Constantin Blaha (Austria), i nostri Chiarabini e Tocci, Sebastian Morales Mendoza (Colombia), Kristian Ipsen (USA), Ilja Molchanov (Russia), Timo Barthel (Germania) e Oliver Homuth (Germania). Sarà molto difficile, visto che in teoria non restano tanti slot…
ITALIANI: Giovanni Tocci, Andrea Chiarabini.
Non si centra una finale mondiale dal metro dal 2007, quando Sacchin andò addirittura a bronzo: due anni dopo, Nicola Marconi fu tredicesimo a Roma, poi una serie di risultati negativi. Tocci viene da un ottimo quinto posto a Rostock, Chiarabini da un’annata buona ma con un exploit durato una sola gara (gli assoluti a Bergamo), dove però ha totalizzato un punteggio mostruoso. Se la possono giocare, ma non nutriremmo molte speranze. Per una finale servono 360 punti… 360 punti veri, però, non quelli che si possono fare solo agli Italiani.
1 METRO DONNE
FAVORITI: Shi Tingmao (Cina), He Zi (Cina), Tania Cagnotto (Italia).
Shi Tingmao alle prove di selezione ha superato atlete di tutto rispetto come Wang Han e Qu Lin, e la stessa He Zi, in più di un’occasione, ha sofferto la sua connazionale, quest’anno in forma esplosiva. Nella loro lotta per la medaglia d’oro potrebbe inserirsi Tania, soprattutto se una delle due dovesse sbagliare per troppa tensione.
OUTSIDER: Nadezhda Bazhina (Russia), Maddison Keeney (Australia).
Prova di maturità per l’australiana Keeney e il suo programma estremo (tuffi degni di un uomo, o di una donna da 3 metri…): soltanto diciottesima a Barcellona, ma a 12 punti dalla finale, ha ulteriormente alzato i coefficienti. Se dimostrasse di avere il sangue freddo come alle World Series da 3 metri, potrebbe puntare dritta addirittura all’oro. La Bazhina quest’anno si è scoperta metrista interessante, ma è un’altra del nutrito pacchetto di atleti bipolari presenti a Kazan, va’ a sapere se possa arrivare quarta a spicci dal podio, o tredicesima…
Solo errori marchiani possono separare le messicane Dolores Hernandez e Arantxa Chavez, Esther Qin (Australia) e Maria Polyakova (Russia) da un posto in finale. Gli altri tre spot saranno assegnati alle migliori tra un gruppetto neanche troppo ristretto: le ucraine Hanna Pysmenska e Olena Fedorova (più la prima della seconda, sempre migliore da 3 metri), la teutonica Nora Subschinski, apparsa però piuttosto appesantita nelle ultime uscite, la fiammingotedesca Uschi Freitag, la statunitense Sam Pickens… e la nostra Bertocchi, se dovesse ripetere la straordinaria prestazione di Rostock. Chances molto molto ridotte, e dipendenti più da sbagli altrui che da proprie capacità, per l’altra olandese Inge Jansen, la svizzera Jessica Favre, la svedese Daniella Nero, la tedesca Louise Stawczynski e la venezuelana Maria Florencia Betancourt.
ITALIANI: Tania Cagnotto, Elena Bertocchi.
Battere le cinesi dal metro è meno impossibile che in altre specialità: ci è riuscita Blythe Hartley nel 2005, ci è riuscita Yulia Pakhalina nel 2009, la stessa Tania ha mancato l’impresa per dieci centesimi nel 2013. Serviranno tanti punti sia per il primo posto (325?), sia per il podio (non meno di 300-305). Con 250 si va in finale in carrozza.
3 METRI UOMINI
FAVORITI: He Chao (Cina), Jack Laugher (Regno Unito), Cao Yuan (Cina), Ilja Zakharov (Russia).
Cosa ci ha detto la stagione:
1) Jack Laugher ha un programma impressionante, con il massimo dei coefficienti possibili in questo momento in campo maschile, e ha vinto tre tappe (Dubai a marzo, Kazan ad aprile, Windsor a maggio) e la classifica generale in World Series. Non ha fatto gli Europei, in quanto si ritiene troppo relevant per abbassarsi a una competizione generale. 1-1 le sfide contro He Chao, 2-2 quelle con Cao Yuan, 3-1 quelle contro Ilja Zakharov.
2) Zakharov ha LO STESSO programma di Laugher, quest’anno, non è quello che ha dominato le Olimpiadi 2012: soltanto un argento (e in casa) nelle World Series, con un sesto posto e due eliminazioni; in più è stato “soltanto” bronzo da 3 metri agli Europei, dietro Rosset e Kuznetsov.
3) Tra prove in World Series e nazionali di selezione, la Cina ha deciso di lasciare a casa He Chong, campione mondiale a Roma 2009, Shanghai 2011 e Barcelona 2013. L’unico ad andare sopra 550 negli ultimi anni in competizioni rilevanti. He Chao porta un 3 1/2 con un avvitamento, tuffo praticamente inedito, Cao Yuan ha più esperienza internazionale ma con gli avvitamenti soffre un pochetto.
Altre considerazioni:
4) Laugher al momento della Grande Competizione se l’è sempre fatta addosso: primo in eliminatoria e fuori in semifinale a Barcellona, penultimo a Londra un anno prima; perfino ai Commonwealth Games 2014 è riuscito a mancare il primo posto da 3 metri. Al contrario Zakharov è uno che nella Grande Competizione si esalta, e ha sbagliato solo nel 2013 (anno in cui era comunque scarico e pago dall’oro olimpico).
5) Sarà una competizione durissima: almeno tredici tuffatori hanno programmi di alto contenuto tecnico, e non hanno paura di usarli. E il talento potrebbe essere messo in ombra da esperienza e precisione.
OUTSIDER: Patrick Hausding (Germania), Illya Kvasha (Ucraina), Matthieu Rosset (Francia), Yahel Castillo (Messico), Rommel Pacheco (Messico), Evgeny Kuznetsov (Russia), più o meno in quest’ordine.
Solo Hausding (un argento, due bronzi, sei finali su sei e secondo posto finale in World Series, ma quinto a Rostock) e Kvasha (due quarti posti in WS, quarto posto finale, quarto agli Europei… we sense a pattern), in realtà, hanno il programma e la forma per insidiare i primi quattro. Castillo viene da un infortunio, Pacheco dall’oro ai PanAmericani ma con punteggi relativamente modesti, Kuznetsov e Rosset sono stati bravi ad approfittare degli errori altrui agli Europei ma ripetendo dieci volte quella gara la vincono forse due volte. Di sicuro, per questi ultimi quattro, mancare la finale sarà difficile… e poi chissà, tutto può succedere.
Constantin Blaha (Austria), Oleg Kolodiy (Ucraina), Chris Mears (Regno Unito), Francois Imbeau-Dulac (Canada), Stephan Feck (Germania), Grant Nel (Australia) e Ken Terauchi (Giappone) sono tra i favoriti per un posto in semifinale. Il che ci porta a 17 slot potenziali…
ITALIANI: Michele Benedetti, Tommaso Rinaldi.
L’impressione è che “come te movi, sbaji”: è la gara in cui più rischiamo di fare le vittime sacrificali della situazione, tra livello della gara e quantità di atleti partecipanti (62!!!). Non sono gli atleti italiani con il programma più difficile, ma sicuramente sono stati quelli più regolari durante la stagione, e in una gara del genere può essere importante… Soprattutto Michele, che ha galleggiato sulla linea dei 420 per tutte le gare, riuscendo a salire nell’occasione del Grand Prix di casa. Meno chance per Tommaso, che però ha dalla sua l’essere riuscito a sfiorare l’accesso in semifinale due anni fa, 19° per poco più di un punto.
Stime difficili: 395-405 per entrare almeno in semifinale, 425-435 per andare in finale.
3 METRI DONNE
FAVORITI: He Zi (Cina), Shi Tingmao (Cina), Jennifer Abel (Canada)
Pronostici invertiti rispetto al metro, per quanto riguarda le cinesi: He Zi è la regina dei 3 metri, e Shi Tingmao, al momento, le è di un dito inferiore (anche se l’ha battuta nelle tappe di marzo in World Series, quindi niente è scontato). Tra le campionesse continentali fin qui incoronate, è la canadese Abel la donna da battere: con una gara perfetta, e forte del suo famigerato doppio e mezzo avanti con due avvitamenti, potrebbe andare a caccia di una prestazione sopra quota 360-370, più che sufficiente per il podio. Di che colore sarà la sua medaglia, dipenderà dalle cinesi.
OUTSIDER: Tania Cagnotto (Italia), Pamela Ware (Canada), più o meno in quest’ordine.
Se la Abel non sbaglia, Tania non potrà raggiungerla: la canadese è apparsa granitica nella seconda parte della stagione, e sembra aver risolto i problemi di tenuta mentale che spesso l’hanno afflitta in un passato che pare lontano. Tania dovrà inserirsi tra le prime tre dando fondo a tutto il suo talento e la sua eleganza, tenendo lontana l’altra canadese Ware, bronzo nel 2013 (e in due occasioni di World Series, dietro le cinesi ma davanti proprio alla Abel) e forte anch’essa di un jolly nel 5154B – che le dà, però, meno certezze rispetto alla connazionale.
Chi è da top 18? Tina Punzel (Germania), Nadhezda Bazhina (Russia), Anastasiia Nedobiga (Ucraina), Kristina Ilinykh (Russia), Olena Fedorova (Ucraina), Dolores Hernandez (Messico), Arantxa Chavez (Messico), Laura Ryan (Stati Uniti), Nora Subschinski (Germania), Esther Qin (Australia) e Maddison Keeney (Australia). Una decina di atlete brave, ma inferiori alle top five. A forte rischio le inglesi Gallantree e Blagg, bravine in sincro, meno incisive individualmente.
ITALIANI: Tania Cagnotto, Francesca Dallapè.
Di Tania abbiamo detto, per Francesca Dallapè questa gara mondiale è il coronamento di una stagione che l’ha vista tornare ai suoi massimi livelli. L’accesso in semifinale non è poi proibitivo (270?), un po’ più dura la finale dove sarà necessario andare oltre 300 punti… e potrebbe non bastare.
10 METRI UOMINI
FAVORITI: Jian Yang (Cina), Qiu Bo (Cina), David Boudia (Stati Uniti), Martin Wolfram (Germania), Viktor Minibaev (Russia)
Potrebbe essere l’anno per tornare a detronizzare Qiu Bo dal podio mondiale, dopo i due ori nel 2011 e nel 2013? Ci proverà innanzitutto il suo connazionale Yang, primo al mondo a portare il quadruplo e mezzo avanti carpiato e detentore del record di punti in una competizione internazionale e di quello per un singolo tuffo (tutti 10 per il 109B). E poi ci proveranno Boudia, due volte argento mondiale nel 2011 e 2013 e oro olimpico in carica, e i top diver europei, Wolfram e Minibaev. Probabile si veda un cambio al vertice, ma che l’inno suonato non cambi.
OUTSIDER: Thomas Daley (Regno Unito), Ivan Garcia (Messico), Sascha Klein (Germania), più o meno in quest’ordine.
Daley vanta l’oro mondiale nel 2009, quando era una persona diversa fisicamente e mentalmente; dice di essere più maturo rispetto a quattro anni fa (la nostra amica Grazia Graziella avrebbe qualcosa da dire al riguardo), di sicuro le sue ultime prestazioni mondiali non depongono a suo favore (quinto e sesto, ma lontanissimo dalle medaglie). In World Series un oro pompatissimo in casa, un argento dietro Qiu Bo a Dubai, e due bronzi, uno dietro i cinesi a Windsor, un altro dietro Yang e Garcia a Merida. Abbastanza da metterlo tra gli outsider, se non altro per il suo nuovissimo 5172B (ma He Chao lo porta da 3 metri…), ma non molto di più.
Garcia, come tutti i messicani, può finire terzo come ultimo, dipende da quanto si farà prendere dall’entusiasmo per il suo programma ricco di difficoltà. Ancora più indietro Klein, a fine carriera e fisicamente non al meglio, ma certamente ancora capace di dire la sua in una gara mondiale.
Nikita Shleikher (Russia), Maksym Dolgov (Ucraina), Yu Okamoto (Giappone), Vadim Kaptur (Bielorussia), Domonic Bedggood (Australia), Vincent Riendeau (Canada) e Jeinkler Aguirre (Cuba) sono sicuramente da semifinale. Vedremo se sapranno dimostrarsi tali.
ITALIANI: Francesco Dell’Uomo, Maicol Verzotto.
Tolto Chiarabini e le sue scelte discutibili di carriera, è da Melbourne 2007 che ci manca una finale italiana dalla piattaforma (Dell’Uomo 12°). La semifinale è alla portata almeno di Dell’Uomo (405-415), Verzotto vera incognita viste le sue prestazioni sottotono ai mondiali…
10 METRI DONNE
FAVORITI: Ren Qian (Cina), Si Yajie (Cina), Meaghan Benfeito (Canada), Roseline Filion (Canada), Paola Espinosa (Messico).
Con Ren Qian che ha surclassato Chen Ruolin e Liu Huixia non al meglio (le due campionesse faranno solo il sincro), e la presenza della campionessa in carica Si Yajie, ci aspettiamo un oro cinese con tanto di punteggio stellare. Le canadesi, grandi protagoniste degli ultimi anni, non staranno a guardare, e così pure la veterana Espinosa, che ha conquistato il pass olimpico ai PanAmericani.
OUTSIDER: Pandelela Rinong (Malaysia), Yuliya Prokopchuk (Ucraina), Noemi Batki (Italia), Melissa Wu (Australia), Minami Itahashi (Giappone), Laura Marino (Francia), Tonia Couch (Regno Unito).
Pandelela Rinong, idolo del proprio paese, proverà a procacciarsi un altro piazzamento di gran livello, ma dovrà guardarsi dal trittico delle europee Prokopchuk-Batki-Marino, tre capaci in passato di grandi prestazioni e di disastri totali con la stessa probabilità. In particolare l’ucraina, oro europeo per l’ennesima volta e bronzo mondiale in carica, è la più temibile avversaria per il gruppo di testa. Da tenere d’occhio la rediviva Melissa Wu, promessa persasi un po’ per strada, e soprattutto la giapponese Itahashi, che nel proprio programma annovera il quadruplo e mezzo avanti e il triplo e mezzo indietro carpiato. La Couch annovera quattro bronzi in World Series ma da maggio è praticamente ferma.
Almeno in semifinale dovrebbero arrivarci anche l’altra britannica Sarah Barrow, le americane Amy Cozad e Jessica Parratto, la russa Yulia Timoshinina e la tedesca Maria Kurjo.
ITALIANI: Noemi Batki.
Ancora una volta è il 2007 lo spartiacque, con l’ultima finale dalla piattaforma (Valentina Marocchi). Dopo Noemi il nulla, dalla piattaforma? Il tempo comincia a scarseggiare e non si è proposta una sola altra atleta capace di essere competitiva per più di sei mesi da 10 metri. Noemi deve riscattare i pessimi risultati ai mondiali (un 25°, un 26° e un 31° posto nelle ultime tre edizioni) e dimostrare di aver risolto, o almeno essere capace di tenere a bada, i suoi processi mentali. Anche per la semifinale ci vorranno punteggi altini rispetto alla media europea, 280 punti con tutta probabilità, e non meno di 300 per la finale.
SINCRO 3 METRI UOMINI
FAVORITI: Cina, Russia, Messico.
Qin Kai cambia partner di sincro rispetto agli ultimi mondiali, ma la coppia con Cao Yuan non è meno temibile di quella storica con He Chong. Non ci dovrebbero essere grandi stravolgimenti rispetto a due anni fa: i russi Kuznetsov-Zakharov, riconfermatisi campioni d’Europa e argento nelle ultime due edizioni, sono i primi inseguitori; i messicani Ocampo e Pacheco, in ottima forma, i papabili per il bronzo.
OUTSIDER: Germania, Ucraina, Regno Unito, Stati Uniti, più o meno in quest’ordine.
Hausding-Feck e Gorshkovozov-Kvasha, rispettivamente bronzo e argento agli ultimi Europei, sono le coppie favorite per le posizioni a ridosso del podio, con qualche possibilità di approfittare di errori altrui. Laugher e Mears hanno le potenzialità tecniche ma è dubbia la loro capacità di incidere, probabilmente si piazzeranno molto bene ma nulla più. Interessante la coppia statunitense Dorman-Ipsen, che ha mandato a casa il veteranissimo Dumais.
Vediamo finaliste due coppie fin qui non elencate: i giapponesi Sakai-Terauchi e i canadesi Gagné-Imbeau Dulac. I nostri sono potenzialmente da finale, ma dovranno guardarsi da colombiani, coreani… e da se stessi.
ITALIANI: Giovanni Tocci e Andrea Chiarabini.
Della decisione del CT di escludere la coppia regolarmente qualificata per fare spazio alle medaglie d’argento del Grand Prix di Bolzano abbiamo saputo tutti appena dieci giorni fa. Parleremo più approfonditamente di questa decisione a bocce ferme, perché sia mai che veniamo accusati di destabilizzare gli uni o gli altri (siamo di così grande importanza?): di sicuro, per la finale serviranno come minimo 360-370 punti, un punteggio che, sulla base del solo Grand Prix e dei coefficienti, possiamo definire alla loro portata. Sarà fondamentale la tenuta mentale di entrambi, sia in eliminatoria che in un’eventuale finale (Chiarabini non è l’unico bipolare in squadra, oh!).
SINCRO 3 METRI DONNE
FAVORITI: Cina, Canada, Italia.
Le coppie favorite sono essenzialmente tre, elencate in stretto ordine di possibilità tecniche. Le cinesi, collaudatissime, sono le stesse che fanno a pezzi le avversarie da ormai due anni e mezzo, senza contare che Wu Minxia è la donna dei record, con sei medaglie d’oro mondiali nel sincro dal 2001 al 2013, sette se vincesse anche a Kazan, e tre olimpiche dal 2004 al 2012; Shi Tingmao, primo oro mondiale cinese proveniente dalle “province” e non dalle grandi città, arriva in Russia dopo una stagione al top. Difficile, ai limiti dell’impossibile, che perdano un oro già scritto.
Dietro le cinesi ci sono le esplosive canadesi Jennifer Abel e Pamela Ware, le prime al mondo a portare il doppio e mezzo avanti con due avvitamenti non solo in individuale, ma anche in sincro. In una gara dai coefficienti “pietrificati” quei tre decimi, con un tuffo di livello, possono fare la differenza; con un errore, diventa un tuffo “normale”, e possono continuare a giocarsela per l’argento, vero obiettivo di questo sincro… in attesa di Rio.
Un filo più indietro, ma comunque favorite per il podio, ci sono Tania Cagnotto e Francesca Dallapè. Non è una stagione da certezze granitiche, ma sono comunque, sulla carta, più forti e più solide mentalmente di altre coppie – e nulla vieta loro di giocarsela con le canadesi. Possono finire in qualsiasi posizione tra il secondo e il sesto posto, a seconda di come andrà la finale.
OUTSIDER: Messico, Russia, Germania, più o meno in quest’ordine.
Due grandi rinunce in questa gara: Paola Espinosa, paga dell’oro ai PanAmericani e del pass olimpico da 10 metri, lascia spazio a Chavez-Hernandez, comunque forti e insidiose; Pandelela Rinong, a sua volta, si dedicherà solo alla piattaforma, lasciando spazio alle giovani Ng e Sabri che sono da finale ma non da medaglia, salvo disastri davanti. Sempre da tenere d’occhio le medagliate europee, ovvero le russe Bazhina-Ilinykh e le tedesche Punzel e Subschinski (sulla carta le più deboli, insieme alla coppia malese, tra quelle fin qui annunciate, ma hanno sorpreso così tante volte ormai…). Vera incognita le americane: Johnston e Ryan ai nazionali sono state superlative, ma la tensione dei mondiali si farà sentire?
In finale troveremo quasi certamente anche le britanniche Blagg e Gallantree, le ucraine Nedobiga e Kesar, le già citate malesi Ng-Sabri, e le australiane Mills e Qin: nessuna di loro, salvo improbabili exploit, dovrebbe però essere da medaglia. La sorpresa in finale – nel senso di presenza – potrebbe venire dalle olandesi (per Freitag e Jansen sarebbe importante esserci) o dalle brasiliane, se avranno allenato questo sincro in vista delle Olimpiadi in casa.
ITALIANI: Tania Cagnotto e Francesca Dallapè.
Argento nel 2009 e nel 2013, soltanto seste a Shanghai nel 2011. L’importanza del podio (per cui con ogni probabilità non basteranno 300 punti) è indubbia: oltre alla terza medaglia mondiale, si aprirebbero per le nostre ragazze le porte per le Olimpiadi con oltre sei mesi di anticipo, senza passare per la lotteria della Coppa del Mondo dove un errore può costarti quattro anni di lavoro. Battere le canadesi quest’anno è dura, ma non impossibile; tenere testa anche alle altre richiederà una solidità mentale senza precedenti recenti.
SINCRO 3 METRI MISTO
FAVORITI: Cina, Canada, Russia, Messico.
Poco da dire, visto che possiamo basarci solo sulle individualità e sulle poche gare di questa stagione, visto che il sincro misto è stato introdotto soltanto a febbraio. Cinesi davanti a tutti – Wang Han e Jian Yang sono dei fuoriclasse – e canadesi Abel-Imbeau Dulac forti del loro 5154B; saranno probabilmente i russi Polyakova-Molchanov e i messicani Hernandez-Pacheco a giocarsi la terza piazza (ma Polyakova sarà pronta?).
OUTSIDER: Italia, Australia, Stati Uniti.
Saranno soprattutto gli australiani Grant Nel e Maddison Keeney (anche loro, forse, schiereranno il 5154B!) e gli italiani a giocarsi un posto al sole, sottraendolo ai quattro favoriti: nella stagione di Tania e Maicol c’è un terzo posto in World Series… ma le World Series non sono un mondiale, e tutto può succedere. Anche che si sveglino gli USA con i giovanissimi Jonhston e Windle.
Alti in classifica probabilmente il nostro tombeur des femmes preferito (ew) Barthel, in coppia con Christina Wassen (sta’ lontano da lei!), mentre le altre coppie si equivalgono più o meno tutte. Cosa ne pensiamo dei colombiani Pineda-Villa? Per le chiavi del bungalow, alla reception.
ITALIANI: Tania Cagnotto e Maicol Verzotto.
Arrivare fuori dai primi sei sarebbe una sconfitta molto pesante, la medaglia una piacevole sorpresa. Altro non si può dire.
SINCRO 10 METRI UOMINI
FAVORITI: Cina, Germania, Russia, Messico.
Hausding e Klein hanno impedito che la Cina portasse a casa l’intera posta di medaglie d’oro nel 2013, mandando a 13 punti russi e cinesi. Può accadere di nuovo? Molto difficile, ma certamente non impossibile: tra i favoriti ci sono anche loro. I cinesi cambiano tutto e schierano Chen Aisen e Lin Yue, preservando Jian Yang; i russi sostituiscono Chesakov con Izmailov; i messicani ripropongono Garcia e Sanchez e il loro programma da brividi (per i coefficienti). Forse cambierà l’ordine ma sono ancora loro le prime 4 coppie del mondo.
OUTSIDER: Cuba, Stati Uniti, Ucraina.
Dietro i favoriti, gli immortali José Guerra e Jeinkler Aguirre, che già gareggiavano quando la Berta filava, e Boudia con Johnson, nel tentativo di riscattare la magra figura a Barcellona (USA decimi). In crisi di identità l’Ucraina, che schiera Dolgov-Gorshkovozov non essendo rimasto nulla di meglio all’interno dei propri confini, anche per colpa di discutibili scelte tecniche della CT: potrebbero finire sopravanzati almeno dalle due Coree.
In finale vediamo, appunto, Corea del Nord e Corea del Sud (rispettivamente Hyon-Kim e Kim-Woo), i britannici Denny-Lee, che singolarmente valgono pochino, gli australiani Bedggood e Connor e, forse, i colombiani Ortega-Rios. Qualche chance anche per Canada e Bielorussia.
ITALIANI: Francesco Dell’Uomo e Maicol Verzotto.
Con tutta onestà, dubitiamo che il miracolo di Barcellona (7° posto) possa ripetersi: per tutto l’anno qualcosa nel sincro non ha funzionato, che sia a livello tecnico, fisico o personale, o un mix di tutte e tre, non sapremmo dirlo. Sarà dura però arrivare anche solo in finale, visto che serviranno come minimo 355 punti, forse anche una decina di punti in più.
SINCRO 10 METRI DONNE
FAVORITI: Cina, Canada, Regno Unito, Malaysia.
Cinesi (Chen Ruolin e Liu Huixia) e canadesi (Meaghan Benfeito e Roseline Filion) hanno spadroneggiato in stagione, difficilmente mancheranno il podio. Tra le altre coppie le più motivate potrebbero essere le britanniche, che hanno passato tutto il periodo da maggio in poi fuori dalle grandi competizioni. Alle World Series, 6 ori per le cinesi, 3 argenti e 2 bronzi (più un oro ai PanAm) per le canadesi, 1 argento e 2 bronzi per le britanniche. Che la sorpresa possa arrivare anche quest’anno dalla Malaysia, con 2 argenti e 2 bronzi alle World Series e un terzo posto finale, e soprattutto bronzo in carica? Pandelela Rinong e la Leong non sono sprovvedute e ci proveranno a tutti i costi.
OUTSIDER: Russia, Messico, Australia.
Da tenere d’occhio le messicane Espinosa-Orozco, le russe campionesse d’Europa Petukhova-Timoshinina, e le australiane Wu-Tarvit, tutte capaci di andare oltre 310-320 punti.
Vediamo favorite per l’acceso in finale le statunitensi Cozad-Parratto, le ucraine Krasnoshlyk-Tatsenko (giovanissime ma in crescita), le coreane Kim-Ko, le nordcoreane Kim-Song e le teutoniche Punzel e Christina Wassen.
ITALIANI: Nessuna coppia.
Si va in finale con poco, probabilmente 260 punti.
SINCRO 10 METRI MISTO
FAVORITI: Cina, Canada, Messico.
Ben 10 coppie su 15 portano lo stesso programma libero (3 1/2 avanti, 3 1/2 ritornato e 2 1/2 indietro con 1 avvitamento e 1/2), molti addirittura nello stesso ordine, perciò si prospetta una gara con continui “confronti diretti” nelle esecuzioni. Si Yajie e Tai Xiaohu hanno vinto con facilità in World Series, spesso seguiti dai canadesi Benfeito e Riendeau che si completano molto bene; un alito di vento più indietro, Espinosa e Ocampo, il meglio che il Messico schieri individualmente quest’anno nel proprio roster.
OUTSIDER: Russia, Giappone, USA, Australia.
Due posti come outsider potrebbero essere chiamati dalle due coppie che hanno osato molto nei propri programmi, ovvero i russi Shleikher-Timoshinina, che portano un inedito e audace “tuffo specchio” con 3 1/2 indietro e 3 1/2 rovesciato, e i giapponesi Itahashi-Okamoto, che rischiano addirittura il 3 1/2 indietro carpiato (3.6!). Subito dietro, probabilmente, vedremo un gruppone di coppie che comprende gli Stati Uniti, l’Australia, e chiunque farà una buona gara delle rimanenti.
ITALIANI: Noemi Batki e Maicol Verzotto.
Fermo restando che avremmo voluto vedere almeno una volta in stagione il sincro Batki-Dell’Uomo, almeno per capire se poteva essere un’opzione esplorabile, l’Italia non è da medaglia e non lo sarebbe neppure se sbagliassero in molti: troppo poche le possibilità concesse ai nostri per sfidare gli avversari in giro per il mondo, e troppo pochi gli stimoli in Italia dove non esiste una seconda piattaformista femminile o un terzo piattaformista maschile. Non è severità ma realismo: saremo contenti di finire nella metà alta della classifica, e i valori individuali lo permettono. Per Noemi sarà importante la tenuta mentale, per Maicol quella fisica.
TEAM EVENT
FAVORITI: Cina, Russia, Ucraina, Stati Uniti.
Favorite le squadre europee in questa competizione che non si disputa al di fuori della LEN (e infatti squadre importanti come Canada e Ausrtalia rinunciano a parteciparvi). Russia (Bazhina-Minibaev) e Ucraina (Gorshkovozov-Prokopchuk) saranno all’inseguimento dei cinesi Chen Aisen e Xie Siji per un risultato di prestigio. Attenzione agli americani Boudia e Parratto, dato che il team event è stato provato negli Stati Uniti!
OUTSIDER: Francia, Regno Unito, Germania.
Tutte europee le altre squadre candidate a buoni piazzamenti: in testa i francesi Marino e Rosset, seguiti dai britannici Daley e Gallantree e dai tedeschi Punzel e Wolfram.
ITALIANI: Noemi Batki e Michele Benedetti.
La nostra stella della piattaforma e il portabandiera dell’Italia sono singolarmente delle buone individualità, e portano i tuffi loro più congeniali: le loro carriere passate (Michele ottimo piattaformista e detentore del record italiano, Noemi piattaformista dal metro e in sincro 3 metri) fanno ben sperare per un piazzamento nella metà alta della classifica.
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