I don’t speak German but I can if you like


(gif di M)

Sottotitolo: “Siamo delusi, ma a una certa vaffanculo.” Perché questo è un post Anti nel senso che è contro non una certa persona, ma un certo modo di fare, umanamente e professionalmente. Che questa persona lo abbia scatenato è solo conseguenza delle sue azioni: ne abbiamo tollerate altre, questa volta non ci stiamo più.

 

“Il giornalista […] ricerca e diffonde ogni notizia o informazione che ritenga di pubblico interesse, nel rispetto della verità e con la maggiore accuratezza possibile […] corregge tempestivamente e accuratamente i suoi errori o le inesattezze […].

Il giornalista deve sempre verificare le informazioni ottenute dalle sue fonti, per accertarne l’attendibilità e per controllare l’origine di quanto viene diffuso all’opinione pubblica, salvaguardando sempre la verità sostanziale dei fatti. Nel caso in cui le fonti chiedano di rimanere riservate, il giornalista deve rispettare il segreto professionale e avrà cura di informare il lettore di tale circostanza. In qualunque altro caso il giornalista deve sempre rispettare il principio della massima trasparenza delle fonti d’informazione, indicandole ai lettori o agli spettatori con la massima precisione possibile.

L’obbligo alla citazione della fonte vale anche quando si usino materiali delle agenzie o di altri mezzi d’informazione, a meno che la notizia non venga corretta o ampliata con mezzi propri, o non se ne modifichi il senso e il contenuto.”

Le citazioni che abbiamo riportato qui sopra provengono dalla Carta dei doveri del giornalista, un protocollo approvato l’8 luglio 1993 dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti (OdG) e dalla Federazione Nazionale della Stampa (FNSI). Anche se non ha valore legale, costituisce una serie di regole deontologiche riguardanti ogni aspetto dell’attività giornalistica, e cui ogni giornalista dovrebbe idealmente attenersi. Un po’ come il Giuramento di Ippocrate per i medici.

 

 

Nel corso dell’ultimo mese, su Twitter abbiamo pubblicato molte notizie riguardanti gli imminenti Europei di Londra: la maggior parte provengono da fonti ufficiali (in primis Federazioni nazionali e Comitati Olimpici), alcune dalla stampa locale, altre ottenute parlando direttamente con gli atleti. Pertanto, quando scriviamo cose del tipo:

non lo scriviamo perché vogliamo diventare ricchi e/o famosi. Se fosse stato quello il nostro scopo, non avremmo scritto di tuffi, avremmo scritto di calcio o di cronaca nera, o il nuovo romanzo per signore à la Cinquanta sfumature.

 

 

Anticommento è e resta un hobby, signore e signori. Un hobby in cui investiamo una spropositata quantità di tempo, per darvi i risultati (dove possibile, in tempo reale), le notizie e i nostri pareri non richiesti, per richiedere tutti i permessi a federazioni, corpi militari e management sportivo per fare QUATTRO DOMANDE DI NUMERO un atleta (voi lo fate?! Abbiamo le nostre fonti che, almeno in un caso, non è proprio così…) – in generale, per divertire noi stessi e far divertire i nostri venticinque lettori (cit.). Un hobby in cui investiamo una spropositata quantità di denaro, perché i viaggi e gli spostamenti per seguire le gare costano, gli alloggi pure – per quanto riguarda il vitto ci nutriamo d’aria – e quando ci si mette pure un Europeo male organizzato come Londra, dove i pass arrivano il venerdì sera (MORTACCI VOSTRA) quando è troppo tardi per organizzarsi, o dove per vedere gente di cui non ci interessa niente, tipo Daley, servono un rene e due fette di culo, riconosciamo i nostri “limiti” e promettiamo comunque di fare come sempre il nostro meglio per farvi avere risultati, indiscrezioni e perché no, farvi fare 4 risate.

Ma stiamo divagando.

Anti è un hobby. In quanto hobby, non pretendiamo di essere pagati o che finanziate i nostri spostamenti in giro per l’Italia e l’Europa (oddio, se volete…). Pretendiamo, invece, che non si rubi il nostro lavoro spacciandolo per farina del proprio sacco. Pretendiamo, da chi si professa “giornalista”, o “aspirante giornalista”, che si comporti come tale.


Il 29 aprile scorso abbiamo riportato notizie sulla nazionale tedesca in partenza per Londra. Siamo già appassionati di nostro ai tuffatori teutonici, che riteniamo – in maniera molto imparziale – essere tra i migliori di questa generazione; in più, F vive in Germania da parecchio tempo, M vi ha vissuto per un periodo e tutte e due, oltre a N, comprendono correntemente il tedesco: tutto questo ci permette di attingere alle notizie tedesche con relativa facilità (nonché di parlare e intervistare Hausding, Feck e Klein!). Tra le varie notizie, ottenute in questo caso dalla traduzione di fonti ufficiali della Federazione, vive parole degli atleti e citazioni dalla stampa, riportiamo quanto segue:

 

 

Che cosa appare la mattina di venerdì 6, quindi una settimana più tardi, sul portale sportivo “OASport.it” (ex Olimpiazzurra)? Un pezzo di Francesco Caligaris (@FCaligaris) in cui si scrive quanto segue:

[…] L’eclettico tedesco Patrick Hausding, cinque anni più giovane dell’azzurra, ne ha vinti 13 ma a Londra sarà condizionato da problemi alla spalla e al ginocchio e – secondo la stampa berlinese – potrebbe gareggiare a mezzo servizio per non compromettere l’avvicinamento alle Olimpiadi di Rio 2016, il vero obiettivo della stagione. […]

(Citazione da questo post, perché noi creditiamo le fonti. Con tanto di screencap preventivo, perché siamo anche un po’ malfidenti.)

“La stampa berlinese” in questione, che quantomeno avrebbe dovuto essere citata per nome, è il Berliner Zeitung, storico giornale di Berlino tra i più venduti ai tempi della Germania Est, e tuttora con una rispettabile tiratura di circa 150mila copie (come Il Sole 24 ORE, per capire la dimensione). Vi immaginate di riportare una notizia del Sole senza citare la fonte, o cavarsela con un “la stampa italiana”? In ogni caso, nell’articolo dello Zeitung in questione si scrive:

“Gemeinsam mit Sascha Klein könnte der Berliner im Synchronspringen vom Turm zum neunten Mal in Serie EM-Gold holen”

traducibile come:

“Insieme a Sascha Klein il berlinese può conquistare il nono oro dalla piattaforma sincronizzata”

L’articolo dà quindi per certa la partecipazione del sincro Hausding-Klein, mentre F. Caligaris la dà dubbia – come abbiamo scritto noi, e come la nostra F aveva detto dopo che:

  1. DSV non afferma esplicitamente (e forse è volutamente ambigua) che ci sarebbe stato il sincro dalla piattaforma;
  2. F ha PARLATO DIRETTAMENTE con Stephan Feck (perché ce n’è stata l’occasione, e perché è bello avere dei rapporti di buona conoscenza e di amicizia con gli atleti, per il cui lavoro proviamo grande rispetto) e lui le ha detto, a titolo confidenziale, che non puntavano molto sugli Europei di Londra.

Questo costituisce la prova regina che non è stato letto alcunché dallo Zeitung, ma è stato attinto dalle nostre traduzioni per poi utilizzare il giornale come paravento.


(gif di Trash Italiano)

 

 

Cosa c’è di male nel citare noi? Non siamo una fonte autorevole? Non siamo degni di essere riportati in qualità di informazione, noi che da un quadriennio olimpico abbiamo fatto più copertura sui tuffi della stessa RAI?


(gif di Trash Italiano)

Non è la prima volta che il succitato Caligaris riutilizza per proprie informazioni che gli abbiamo fornito, anche in via confidenziale, senza i dovuti riferimenti – possiamo menzionare, en passant, il link a uno streaming della CBS ottenuto parecchie ore prima che fosse stato reso pubblico? A questo punto potremmo tirarle fuori tutte… – ma è la prima volta che esplodiamo così, in pubblico e senza far notare soltanto in via privata la nostra arrabbiatura. Siamo stufi di essere trattati come i ladri trattano gli appartamenti delle persone in vacanza. Non siamo il supermarket del riferimento facile da riutilizzare e ampliare (male) sul sito per cui si scrive, magari, chissà, solo per fare un altro post da condividere in tutta fretta sulla pagina Facebook del Fans Club di Tania Cagnotto, sia mai che ci siano Swimbiz o TuffiBlog o i link a media sportivi e generalisti o i post degli amministratori della pagina in posizione più alta. (Nota: questa non è un’allusione malevola: abbiamo monitorato per un po’ gli orari di pubblicazione dei post in prossimità delle competizioni… e i loro contenuti. Le coincidenze esistono, ma dubitare dell’esistenza di un pattern è lecito.)

 

 

A postilla di quanto sopra, e per allargare un po’ la questione, visto che ormai ci siamo, vorremmo anche segnalare al gentile pubblico che nessuno vi obbliga a seguirci.

Abbiamo ricevuto in maniera diretta e indiretta commenti alla nostra “condotta”, quando siamo sempre stati chiari sulla nostra ironia e il nostro modo di affrontare le cose (molti di voi sono saliti sul carro BAZINGAH e sono i primi a ricordare sempre i lustri della sua spaziosa fronte). Le critiche, se costruttive sono bene accette, e siamo sempre aperti al dialogo e a scambi, soprattutto su Twitter, con tutti voi. Tuttavia, se ci si lamenta e basta, ma si continua a seguirci, è chiaro che vi fa comodo perché alla fine della fiera, messi assieme copriamo TUTTE le lingue straniere principali, e non, e quindi senza fare troppa fatica, vi trovate la pappa pronta. Senza contare che, quando si tratta di fornire streaming, live score, entry list, bruscolini, patatine, caffè Borghetti, siamo sempre a vostro servizio ed è ormai palese che qualcuno se ne approfitta. (SASCHA È VECCHIO E SE VESTE DEMMMMERDA W STEPH!) (E PADDY HA IL CULO GROSSO E NON È UN INSULTO MA UN BEL COMPLIMENTO, DEAL WITH IT.)


(gif di Trash Italiano)

Parafrasando Rosy Bindi, non siamo a vostra disposizione. Né di Caligaris, né di OASport, né di chiunque altro non abbia voglia di riconoscerci che ci facciamo un culo così.

Noi non possiamo essere imparziali. Possiamo essere soltanto intellettualmente onesti: cioè renderci conto delle nostre passioni, tenerci in guardia contro di esse e mettere in guardia i nostri lettori contro i pericoli della nostra parzialità. L’imparzialità è un sogno, la probità è un dovere.
(Gaetano Salvemini)

(A domani per i nostri pronostici: Sweet Louisas on the rocks per tutti, dobbiamo arrivarci belli ‘mbriaghi a sti Europei, e sappiamo che non vedete l’ora di leggerli per farvi guidare e farvi quattro risate insieme a noi!

Il titolo è il verso di apertura di Scheiße di Lady Gaga.)

L’articolo è stato aggiornato dopo la sua pubblicazione iniziale.